domenica 26 luglio 2015

Burning Vindizia - sessione 10

Il ricco e potente Egidio Volpe
I PROTAGONISTI
Ettore Dallago, un affascinante seduttore
Federico Tiepolo, uno scudiero ridotto in miseria
Ghiso Calabraga, un poco di buono dall’animo gentile
Giuseppe de’Ferrai, un ambizioso spadaccino ligustico

La campagna vindiziana procede a gonfie vele. Sabato sera siamo riusciti, dopo tanti mesi, a giocare dal vivo anziché online, e i progressi sono stati davvero notevoli.
L’evento principale della serata è stato il ritorno di Ettore, il cui giocatore, dopo le prime sessioni, non era più riuscito a partecipare alle nostre avventure. Ettore torna alla ribalta con alcune informazioni assai rilevanti, frutto delle sue conoscenze altolocate (in particolare con un paio di ricchissime e potenti nobildonne vindiziane, alle quali il nostro offre servigi… galanti). A Federico Tiepolo viene rivelato che l’autore della rovina della sua casata è Egidio Volpe, il nobile più in vista della città, e che alla sciagurata operazione presero parte anche altri nobili conosciuti, tra cui il padre della promessa sposa dello spiantato scudiero! Egidio Volpe è anche il mandante dell’assassinio di Molosso Tagliaossa, poche ore prima ucciso in carcere, e quindi le attenzioni del gruppo si concentrano sul potentissimo patrizio.
Federico affronta il padre della sua fidanzata e lo convince con abilità (e facendo leva sui sensi di colpa di questi) a fornirgli ulteriori informazioni sul Volpe; viene così fuori che costui trae grande profitto dalla tratta degli schiavi, attività illecita in Vindizia ma ciononostante esercitata da individui senza scrupoli. Ma come dimostrare le pratiche criminali di Egidio Volpe? Si decide di portare a Vindizia prove irrefutabili, nella forma di una nave dei Volpe carica di schiavi, ma per questo occorre allestire una missione militare di costo non indifferente. Vengono mobilitate tutte le risorse del gruppo, dai Contrabbandieri di Chiaggia alla famiglia Foscari, con la quale Federico è in stretto contatto, e alla fine si tratta di superare un tiro di Circles a Ob7 con 11D. mica da ridere.
Il giocatore di Ghiso (che fa qui la parte del leone) è però in serata buona, e con l’aiuto di un po’ di Artha e di un Tratto del personaggio il test viene facilmente passato; ora occorre soltanto aspettare che, tra otto settimane, il prode capitano incaricato dell’impresa torni a Vindizia con il suo bottino.

Decidiamo che tutto ciò ha richiesto due o tre giorni, e siamo così a ridosso della data fatidica nella quale Giuseppe parteciperà ai duelli per la selezione del nuovo maestro di spada di casa Volpe. Un incarico vieppiù importante, adesso che Egidio Volpe si è rivelato essere in combutta con le peggiori forze criminali della città. I contendenti sono otto (tra costoro c’è pure Arielle Tiepolo, sorella di Federico, che viene però da Giuseppe eliminata senza alcuna difficoltà nel corso del primo duello), e a sera, dopo una serie di combattimenti al primo sangue, non ne restano che due: Giuseppe e Demetrio Selvo, un giovane nobile. Per l’ultimo duello utilizziamo le regole complete di combattimento, e nonostante la prudenza dei duellanti è il Nostro ad avere la meglio: il nobile, ormai ferito e indebolito, si arrende, e Giuseppe può così incontrare il suo nuovo datore di lavoro.
Resta da narrare di due eventi quasi paralleli ai duelli. Ghiso, nel tentativo di esplorare il palazzo dei Volpe, si ritrova a scappare da alcuni servitori che potrebbero vederlo, e finisce in una calle a litigare con un baffuto straniero dall’aria dell’Est. I due s’insultano e mettono mano alle armi, e prima che vengano separati lo straniero riesce anche – inaspettatamente – a ferire il Nostro con il suo coltellaccio.
Federico viene invece invitato ad un colloquio da Egidio Volpe in persona. Il potente nobile offre al giovane scudiero aiuti, favori e ricchezze in cambio della sua fedeltà (in particolare a Volpe sembra interessare il fatto che Federico faccia ora parte dell’Inquisizione cittadina), ma, dopo che i giocatori si sono consultati ed hanno espresso il loro parere sulla questione, il giocatore di Federico decide di non accettare la proposta (memore anche del fatto che Volpe è alla radice dei mali della sua famiglia), e su questa nota si chiude la sessione.

Il futuro si presenta ricco d’opportunità, ed ora occorre soltanto decidere in che direzione volgere gli sforzi del gruppo. 

martedì 21 luglio 2015

Burning Vindizia - sessioni 7-9

I PROTAGONISTI
Federico Tiepolo, uno scudiero ridotto in miseria
Ghiso Calabraga, un poco di buono dall’animo gentile
Giuseppe de’Ferrai, un ambizioso spadaccino ligustico

Questo blog è rimasto silente fin troppo a lungo, soprattutto a causa dei miei forsennati ritmi di lavoro che non mi hanno lasciato tempo per giocare. L’estate, però, porta assieme alle ferie ed alla calura anche l’occasione di rispolverare i dadi, ed ecco che nelle ultime settimane si è finalmente riusciti a seguitare la nostra campagna vindiziana. E se la ripresa è stata inizialmente un po’ lenta, il ritmo degli eventi è ben presto diventato vorticoso.

Dopo un brevissimo ritorno al Tempio del Cavaliere, dove la misteriosa scritta in capitolino viene copiata e successivamente presentata a qualcuno che sia in grado di tradurla, i Nostri si mettono in azione per liberare Zeno lo Sfuggente, ex capo dei Contrabbandieri di Chiaggia ora esautorato dal violento Donato Testaquadra. Penetrati una volta di più nei sotterranei di Villa Alviani, i tre compari portano a termine la missione con grande efficienza, salvando il povero Zeno e sbaragliando la mezza dozzina di sgherri della Fratellanza dei Coltelli incaricati di sorvegliarlo.
Mentre Ghiso si occupa di Zeno ed escogita un piano per reinsediarlo, Giuseppe e Federico decidono di sfidare Molosso Tagliaossa, il capo della temuta Fratellanza dei Coltelli, colpendolo attraverso due dei suoi fratelli, Alano e Dogo. Prima di occuparsi della faccenda, però, Giuseppe avanza la sua candidatura per il posto di maestro di Spada presso i Volpe, la famiglia più potente della città; i duelli che porteranno alla selezione del vincitore avranno inizio di lì ad una settimana.

Lo scudiero e lo spadaccino cercano informazioni sui loro obiettivi, ma vengono ingannati e attratti in un’imboscata a causa di un tiro fallito di Circles. Con freddezza e sprezzo del pericolo, tuttavia, i due riescono a ribaltare la rischiosissima situazione, a uccidere o volgere in fuga gli sgherri della Fratellanza e a catturare Alano e Dogo, incautamente presenti all’agguato e convinti di non correre alcun pericolo. Ah, la hubris! Dopo questo inaspettato e spettacolare successo, i prigionieri vengono portati al palazzo dell’Inquisizione cittadina; qui Corrado Corner, dopo una notte d’interrogatorio (non sempre garbato) riesce a strappare loro informazioni sufficienti a localizzare il nascondiglio di Molosso, e comincia a formulare un piano che entro tre giorni porti alla cattura del pericoloso criminale, peraltro alleato del Maestro Nero, il negromante che fa tremare tutta Vindizia.
Federico e Giuseppe ritengono però che tre giorni siano davvero troppi, e in un fulminante scambio verbale convincono l’inquisitore ad agire quanto prima. Si decide infine che i Nostri potranno condurre l’attacco come e quando vorranno, ma che Corner lascerà loro ogni responsabilità nel caso l’operazione fallisca.

Ghiso, nel frattempo, ha radunato tutti coloro che sono rimasti fedeli a Zeno, e con questi si è presentato sull’isola di Murello, dove è situato il covo dei Contrabbandieri di Chiaggia. Donato Testaquadra viene catturato e portato al palazzo dell’Inquisizione, e Zeno lo sfuggente è di nuovo al suo posto. E Ghiso si prende un punto di Persona per il disturbo!

L’attacco al nascondiglio di Molosso viene velocemente pianificato e messo in atto con la collaborazione di tutti e tre i nostri amici, da Federico che tra le sue conoscenze scova un giovane nobile capace di guidare i soldati forniti da Corner, a Ghiso e Giuseppe che, spada alla mano, guidano l’assalto. Lo spadaccino di Zenova si trova addirittura a combattere con Molosso stesso. Il capo della Fratellanza dei Coltelli viene repentinamente ferito e volto in fuga, ma non va lontano: pur essendosi gettato in un canale viene raggiunto e catturato da Giuseppe, e l’impresa viene così conclusa con un trionfale successo. I Nostri tornano vittoriosi da Corner e ricevono ricompense e onori: ciascuno acquisisce una Reputazione, Giuseppe una spada di buona qualità, Federico un’Affiliazione all’Inquisizione, per la quale decide di lavorare, e Ghiso chiede ed ottiene che suo figlio Niccolò venga accolto come paggio presso una delle famiglie patrizie della città. Molto bello e molto toccante. Bravo Enrico.


L’ultima nota riguarda Molosso Tagliaossa, che Corner si apprestava ad interrogare: l’ex capo della Fratellanza dei Coltelli viene trovato morto nella sua cella. Chi sarà stato? C’è da indagare, e ciò significa naturalmente nuove avventure vindiziane!